Breve storia dell’osteopatia

Il termine osteopatia è composto da ostéon, che vuol dire osso e da phatos, sofferenza, richiamando l’attenzione sulla globalità dell’apparato muscolo-scheletrico. Alcuni osteopati preferiscono definirsi con il termine di eziopati”, in quanto terapeuti delle cause delle malattie, al contrario della maggior parte degli osteopati che preferiscono restare fedeli al termine coniato da Still.

Nelle opere di Still sono illustrate le tecniche e la filosofia dell’osteopatia.

Andrew Taylor Still figlio di un pastore medico nasce nel 1828 nel Middle-West americano. Accompagnando suo padre in missione cominciò a praticare la medicina sentendosi spesso impotente di fronte alle malattie infettive dell’epoca, e non trovava soddisfacenti risposte negli studi di medicina effettuati all’università del Missouri.

Inoltre nel 1864 avendo affrontato, dopo la guerra di secessione, la grave epidemia che uccise migliaia di persone, tra cui anche i suoi tre figli, basò tutta la sua ricerca nella fede in Dio, considerando la totalità della natura riteneva che il corpo possedesse quanto gli occorre per le sue funzioni vitali. Per rendere quanto possibile completa la sua conoscenza intensificò i suoi studi, non solo sui libri ma utilizzando i corpi dei cadaveri e dei vivi.

Il 22 giugno 1874 Still viene accusato, da medici e religiosi, di far uso di pratiche fondate sulla suggestione nelle sue cure mediche. Inizia, a quest’epoca, una forte opposizione all’osteopatia che Still si ostinava a praticare guarendo la gente affetta da malattie come la difterite, la polmonite, gli orecchioni, con il solo uso delle sue mani.

Proprio per queste sue capacità ad ottenere ottimi risultati e notevole considerazione da parte del popolo comincia la sua lotta personale per riuscire a diffondere ed applicare le sue teorie. Egli sosteneva che il corpo ottiene l’autoregolazione attraverso la nutrizione e l’eliminazione, che le alterazioni delle articolazioni ossee possono causare ostruzioni o stenosi dei canali dando origine a disfunzioni e conseguente malattia, che l‘organismo in quanto unità agisce sulla struttura con ripercussioni anche a distanza di tempo.

Considerava il rapporto tra strutture e funzioni, quindi riteneva che le posizioni alterate delle articolazioni si ripercuotono su organi e visceri. Medici europei (Griffin, Hall, Ling) si sono occupati del rapporto tra le disfunzioni vertebrali e i visceri. Nel frattempo Stili, che restava incompreso, continuava ad approfondire i suoi studi, affermando: “Parliamo di malattia quando dovremmo parlare d’effetto, poiché la malattia è l’effetto di un cambiamento nelle parti del corpo. La malattia in un corpo anormale è naturale come la salute quando tutte le parti del corpo sono a posto”.

Sosteneva che le arterie non devono essere ostruite altrimenti insorge la malattia, in secondo luogo che tutti i nervi hanno un rapporto di stretta dipendenza con il sistema arterioso e viceversa. Afferma che le stasi venose e linfatiche devono essere eliminate ai fini del ripristino della funzione. Nelle terapie osteopatiche è nettamente sconsigliabile ledere i vasi linfatici in quanto portatori di vita. I tessuti liquidi e gli stimoli nervosi devono essere liberi di circolare in tutto il corpo senza ostacolo alcuno: escrescenze ossee, contratture muscolari e soluzioni di continuità di fibre nervose.

Esempio: problemi intestinali. E’ compito dell’osteopata verificare il percorso dei tronchi nervosi che innervano l’intestino. Verificare l’evacuazione dell’intestino e lo svuotamento della vescica, verificare il modo in cui funziona del fegato, verificare la fluidità del sangue e della linfa, eseguire l’esame di mobilità delle vertebre. Nel XIX secolo Still e Rudolf Virchow, pur non conoscendosi, dimostrano l’interdipendenza tra funzione e struttura e viceversa.

L’osteopatia è una medicina manuale che stimola e sviluppa il potere d’autoguarigione dell’organismo. Per gli osteopati un paziente non è una cervicobrachialgia oppure una scoliosi bensì una persona da considerarsi nel suo insieme. Infatti, Still comprendeva l’importanza delle l’unità delle strutture e quindi la continuità delle fasce e la relazione che esse hanno con il diaframma, la continuità del liquior e della linfa, l’importanza della circolazione linfatica e sanguigna e delle innervazioni. Per Still l’organismo è un’unica unità funzionale costituita da sistemi e apparati tutti interdipendenti tra loro.

Still elaborò un concetto di salute che si concretizzava attraverso tecniche terapeutiche allora dette manipolative”, oggi definite manuali. D’ogni malattia si deve cercare la causa nel corpo stesso, eliminarla e lasciare che l’autoguarigione faccia il suo percorso. L’eliminazione della causa avviene attraverso tecniche appropriate per ciascuna parte del corpo, classificate per aree strutturali con lo scopo di riportare lo stato fisiologico. Tali tecniche da allora si sono evolute mantenendo gli stessi principi. Pur lasciando al terapeuta una certa libertà nell’utilizzo delle varie tecniche si raccomanda in ogni caso di non essere bruschi nell’eseguire tecniche correttive.

Negli anni tra il 1874 e il 1917, nonostante le avversità dell’epoca, curava con le mani nude i suoi pazienti affetti da malattie come il vaiolo, la difterite, la varicella, la parotite, il colera, la scarlattina, il tifo, il morbillo, l’influenza, la dissenteria, la tubercolosi, gli stati febbrili, la lombalgia e le malattie psicosomatiche. Per curare tutte queste malattie egli prescriveva precise norme igieniche, dell’attività fisica e principi alimentari in considerazione delle stagioni e dei climi.

In questi anni Still, pur incontrando numerosi ostacoli, si dedica alla divulgazione dell’osteopatia organizzando un corso orientato a tutti coloro che dimostravano interesse verso questa terapia. Nel 1892 apre la scuola di Kirksville, nel Missouri, la prima scuola d’osteopatia, oltretutto aperta ai neri e alle donne, tuttora attiva. La classe medica preoccupata dai successi ottenuti dagli osteopati (anche questi medici) attuano strategie repressive contro di loro nonostante il riconoscimento ufficiale dello stato del Missouri. Sono riusciti persino a portare in tribunale il figlio di Still per aver guarito un certo numero di malati di difterite, in tribunale però si presentano numerose testimonianze favorevoli all’accusato. Il figlio di Still viene assolto.

All’inizio del secolo, pur continuando ad esserci una certa ostilità tra medici ed osteopati, l’osteopatia ottiene maggiori riconoscimenti, la Facoltà acquista maggiore rilevanza contenendo in sé un’infermeria e un ospedale dove si pratica tale terapia. Ci sono sempre più pazienti e sempre più diplomati ottenendo persino un riconoscimento statale come disciplina medica. Si pubblicano articoli su rivistespecialistiche e Still scrive dei libri che favoriscono ulteriormente la divulgazione delle pratiche osteopatiche: Philosophy of osteopathy nel 1899, Autobiography nel 1908, Research and practice of osteopathy nel 1910 e Philosophy and mechanical principle of osteopathy.

Still credeva nella piena espansione dell’osteopatia; dichiarava il suo orgoglio nel sapere l’osteopatia ammessa nel suo paese. Il suo progetto divulgativo iniziava a tener conto anche dell’Europa. Insisteva sulla fedeltà al concetto osteopatico, poiché notava che molti medici americani cominciavano ad aglomerare diverse pratiche terapeutiche: cure omeopatiche, infissione di aghi, scricchiolio d’ossa, ecc. L’incorporazione di diverse pratiche nell’osteopatia lo preoccupava temendo disordini e falsificazioni nella pratica stessa.

Still morì nel 1917 prima di venire a conoscenza dell’attacco Flexner.

L’Associazione della Medicina Americana (AMA), nel 1910, colpisce la ormai famosa osteo- patia con il cosiddetto rapporto Flexner. Tale rapporto proponeva riforme nell’insegnamento impedendo l’apertura di nuove scuole di osteopatia, situazione che si protrae fino al 1969. Comunque sia non cessa la divulgazione dell’osteopatia grazie ad alcuni discepoli di Still: tra i più conosciuti, Fryette, Littlejohn e Sutherland.

Still riteneva che il cervello fosse generatore di forza e perciò era necessario conoscere dettagliatamente questa parte del corpo. Da questa considerazione Sutherland basa le sue ricerche e la risposta è nella scoperta del Meccanismo Respiratorio Primario e nell’importanza del liquido cefalo rachidiano. In questo modo con Sutherland abbiamo un arricchimento dell’osteopatia, in quanto continuatore delle ricerche di Still.

Sutherland sviluppo le tecniche di correzione cranio sacrali mettendo in funzione le forze di autoregolazione e di conseguenza di autoguarigione. Sutherland insiste sulla palpazione poiché in seguito a questa si possono correggere le lesioni craniche. Infatti, mediante questa esorta i suoi studenti a sviluppare la loro percezione e la loro sensibilità utilizzando sempre e comunque il pensiero senza improvvisazioni. Inoltre iniziava a valutare l’importanza della considerazione e dello studio delle leggi psicologiche.

Inoltre Sutherland elabora un metodo di cura tramite i fasci, che nel tempo è stato sviluppato. La terapia cranio sacrale non veniva ufficialmente integrata nelle scuole. L’osteopatia dà sempre più risposte scientifiche ai suoi risultati e non è in ritardo sulla clinica. E’ un metodo curativo e preventivo per l’individuo e dunque è molto redditizia per la salute pubblica. Ciò avviene poiché si basa sull’unità del corpo, della sua capacità di autoregolazione e del binomio strutture/funzioni.

In Europa, alla fine del XIX secolo, vengono scoperte le relazioni tra i percorsi nervosi, le aree delle strutture innervate e i visceri. Dejerine mostra l’innervazione esatta dei territori cutanei.

Ross, Mackenzi, Head, Jarricot illustrano il concetto di dermalgia, punto riflesso” sensibile quando l’organo corrispondente è malato. Si scoprono le corrispondenze tra i visceri e i segmenti del midollo spinale, sedi di lesione osteopatica.

Speransky fece ricerca in laboratorio e confermava i propri risultati con esperienze cliniche sul ruolo del sistema nervoso in patologia. La sua ottica era di portare avanti parallelamente le ricerche fisiologiche e le loro applicazioni terapeutiche. Le sue ricerche vennero recuperate dagli osteopati americani. Conclusivamente ritiene la salute dell’individuo strettamente legata al terreno di cui il sistema nervoso ne ha l’arbitrio nell’attività di rinforzo o di indebolimento.

Riesce a risolvere polmoniti virali trattando punti riflessi, considerando le relazioni tra organo interno e segmento midollare fornendo così basi scientifiche all’osteopatia. Spiega l’importanza dei nervi simpatici e il loro ruolo vasomotore. Speransky s’interroga sul ruolo del liquido cerebrospinale. Si proponeva di curare delle forme di encefalite e di impedire la morte o la demenza.

Le sue scoperte confermano, verso gli anni ’50, che il liquido cerebrospinale va fino ai nervi spinali o addirittura fino ai liquidi interstiziali, e la sua teoria di medicina del terreno” si accorda con le terapie olistiche dell’avvenire come l’osteopatia ed altre. Speransky prova l’utilità della compressione del 4° ventricolo sostenendo che il liquido cerebrospinale passa negli spazi subaracnoidei versandosi sulle vie sanguigne e linfatiche.

Altri osteopati: Jones si è distinto con il metodo cosiddetto di aggravamento della lesione”. Zink si è interessato all’approccio olistico osteopatico dell’omeostasi. Fred Mitchell mette a punto le tecniche di energia muscolare. Fred Mitchell jr spiega le basi fisiologiche e le diffonde in Europa. Rollin Becker fece ricerca del fulcro. Dopo Sutherland, approfondì le tecniche dei fasci e per la prima volta si sentì parlare di tatto diagnostico”.

Louisa Burns fu la prima ad analizzare le modifiche tessutali a seguito di lesioni quali iperemia, congestione, edema, emorragia, fibrosi raccolte nel libro Pathogenesis of visceral di- sorders in the patologie diseases pubblicato nel 1947. I fisiologi di Kirksville Denslow, Eble, Wright, Hix, Thomas e Korr s’impegnarono per trent’anni in ricerche sul sistema nervoso scoprendo il fuso neuromuscolare, il ciclo gamma e il feedback.

Irving Korr entusiasta dell’osteopatia affermò: Sono profondamente convinto che la prossima tappa della medicina, ancora lontana e disperatamente necessaria, sarà guidata da questi principi che, nella loro costante evoluzione, costituiscono il concetto osteopatico.” Altri osteopati americani (Viola Frymann, Rollin Becker, Fred Mitchell, Harold Magoun, Ed- na Lay, Thomas Schooley, Robert Fulford) inseriscono nei loro trattamenti il concetto craniosacrale continuando in questo modo gli insegnamenti di Still.

Oggi tale concetto viene finalmente insegnato dopo lunghe e tortuose difficoltà. A Belfast gli anatomisti Pritchard, Scott e Girgis rivolsero la loro attenzione alle suture craniche e facciali. Pur non conoscendo il Meccanismo di Respirazione Primaria l’equipe di Belfast dimostrò la mobilità delle ossa craniche e facciali suscitando l’interesse di alcuni dentisti.

Negli anni ‘50-’60, alcuni neurologi (Sears, Wooley, Shaw, Hyden, Clark, Lassek, Ruch, Fulton, Peele, Naumenko e Moskaenko) continuano a fare scoperte sul movimento cerebrale, sul Meccanismo di Respirazione Primaria e sulla fluttuazione del liquido cerebrospinale.

La nerurobiologia fornisce spiegazioni dei trattamenti cranici. Gli ormoni giocano un ruolo di neuromodulatore a livello delle sinapsi nervose. Dagli anni ’60 a oggi le loro funzioni sono sempre più individuate e definite. Grazie a Roger Guillemin, premio Nobel 1977, la Beta-endorfina viene conosciuta. Tale sostanza agisce come la morfina: inibisce il dolore.

Queste endorfine si trovano in maggiore quantità nelle pareti dei ventricoli cerebrali e nell’acquedotto di Silvio, irrorate dal liquido cerebrospinale e condizionate dal movimento cranico. Viola Frymann si è dedicata allo studio dei trattamenti cranici attraverso una serie di esperimenti di misurazione cranica. Frymann continua a studiare l’influenza delle ossa temporali sulla respirazione polmonare.

Dal 1962 al 1965 alla Cranial Academy sono stati eseguiti più di cento esperimenti anche grazie ad un ingegnere elettronico, Steell che è riuscito a mettere a punto un pneumografo e un pletismografo per registrare i movimenti intrinseci del cranio, riuscendo a registrare una variazione da 12 a 25 microm.

Altri registrarono dei tracciati oscillatori anche a livello del corpo. Martin Lecoq studiò la relazione esistente tra le ossa temporali e la fisiologia cardio respiratoria. Nel 1970 il numero di scuole aumenta, vengono finanziate e giuridicamente riconosciute. Littlejohn fondò in Gran Bretagna una scuola tuttora esistente. In Francia ne sorge una antecedente alla Prima Guerra Mondiale.

In seguito Lavezzari e A. de Sambucy si rifacevano a Still praticano tecniche affini all’osteopatia. Nel 1969 F. Peyralade e R. Quéguiner fondarono Société d’Etudes de Recherches et d’Enseignement Ostéopatique dove s’integrava nel programma obbligatorio il trattamento craniosacrale. Quéguiner e Peyralade seguirono l’insegnamento di Harold Magoun: l’osteopata palpa la pulsazione cranica che ne rivela lo stato di salute dell’individuo. Si auspica ci sia una collaborazione tra le varie discipline mediche nell’interesse del malato.